Il termine collaudo statico, nell'ambito dell'ingegneria, si riferisce a un insieme di operazioni messe in atto al fine di accertare e verificare la corrispondenza tecnica e il corretto funzionamento di un'opera eseguita secondo le prescrizioni del progetto prima che questa sia destinata all'utilizzo.
Il collaudo avviene attraverso delle operazioni che si differenziano secondo l'opera da collaudare, basti pensare, ad esempio, a un edificio, a un muro, a un solaio, etc.
Durante il collaudo vengono eseguite delle prove che scaturiscono da dei metodi di verifica e che permettono poi di misurare la risposta dell'opera progettata a delle condizioni che simulano le condizioni reali alle quali si prevede che l'opera sarà sottoposta durante il suo funzionamento.
Nel caso di strutture portanti di edifici o infrastrutture, durante il collaudo statico, si possono eseguire delle prove di carico, che hanno lo scopo di verificare la stabilità strutturale dell'opera costruita.
Il collaudo statico, come ben definito dalla legislazione nazionale, è una parte del collaudo generale tecnico amministrativo dell'opera e riguarda il giudizio sul comportamento e le prestazioni delle parti strutturali dell’opera che svolgono funzione portante.
Esso si rende necessario per tutte le costruzioni in conglomerato cementizio e metalliche la cui sicurezza possa comunque interessare la pubblica incolumità.
La finalità del collaudo statico di un'opera è quella di verificare che le opere siano eseguite a regola d'arte e nel rispetto del progetto e delle norme vigenti, assicurando, pertanto, la stabilità strutturale dell'opera realizzata.